Negli ultimi due anni abbiamo lavorato su quattro conferenze spettacolo dedicate a donne che hanno dato un contributo particolare nella storia della scienza, delle arti, della politica italiana. Perché? Certo non mancano oggi lavori di questo genere. La nostra intenzione era quella di far conoscere alcune storie particolari, meno evidenti o famose, che avevano come protagoniste alcune donne, ma che non si fermavano alle donne. Andavano oltre. Il nostro progetto s’intitola, con un timido paradosso “Donna, femminile plurale“, perché attraverso quelle donne potevamo raccontare molteplici altre storie. Qualcosa che andava al di là delle donne in quanto tali. Quelle storie ci permettevano di raccontare l’avverarsi di un sogno, la forza di una convinzione, la caparbietà di un amore, la creatività insita nei conflitti, la fecondità di una unione spirituale tra menti con idee molto diverse tra loro. Probabilmente, molte storie di uomini avrebbero potuto fare altrettanto, ma la storia, la grande storia, vista dal piccolo pertugio aperto alle donne, sentivamo ci avrebbe permesso una percezione insieme più fine e, nello stesso tempo, più complessa. Finezza e complessità, due qualità che, per noi, diventano sempre più...
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Emilia Sintoni > performance e spettacoli
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